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Il Servizio sicuramente più antico, e che potremmo definire “storico”, che esiste da quando è stata istituita l’Associazione, è quello del Servizio Infermi, dal quale dipende tutta l’organizzazione delle ambulanze. I responsabili del servizio infermi e ambulanze sono Stefano Meoni e Tommaso Coppola. Essi gestiscono un parco automezzi di tutto rispetto, costituito sia da ambulanze sia da vetture utilizzate per il trasporto sociale e sanitario. L’altro fondamentale compito del Responsabile del Servizio Infermi è quello di coordinare i fratelli e le sorelle volontari che hanno deciso di prestare la propria opera in questo settore. Attualmente sono circa 150, tutti piuttosto giovani, ma ben addestrati da opportuni corsi di formazione, che hanno lo scopo sia di sviluppare la loro coscienza civica e cristiana, sia di renderli esperti in attività di tipo tecnico/sanitario, attraverso opportuni corsi di tipo teorico/pratico. Generalmente i volontari più anziani vengono impiegati in servizi di tipo sociale rivolti prevalentemente a persone anziane non autosufficienti. Questo ha una duplice motivazione: da un lato la persona non più giovane non ha certo i riflessi, la prontezza e la forza fisica spesso necessari in circostanze di Pronto Soccorso o Primo Intervento; dall’altra è stato riscontrato che l’anziano tende istintivamente a fidarsi di più di chi è più vicino alla propria età, ed ha instaurare con quest’ultimo anche un rapporto di reciproca fiducia e confidenza. Non va neppure dimenticato che questi servizi per i volontari anziani sono spesso uno strumento per sentirsi utili, e quindi maggiormente integrati all’interno della società. E’ cosa risaputa, e chi fa o ha fatto esperienza di volontariato lo sa molto bene, che nell’aiutare l’altro è spesso grandissimo il beneficio che se ne ricava: la gioia di aver prestato un servizio gratuito e disinteressato, la consapevolezza di essere in grado di fare qualcosa di utile e bello. Tutto questo appare particolarmente calzante nel caso del volontario anziano, in quanto prestando un servizio all’altro aiuta se stesso. La strategia politica che la Misericordia di Quarrata ha adottato in questo ultimi anni, appare protesa proprio verso i servizi sociali. Alla base c’è la volontà di fornire servizi di cui esiste un’esigenza vera e urgente, e il desiderio di offrire un benessere maggiore migliorando qualitativamente il livello di vita di molti cittadini.

 

Un’altra risorsa umana impiegata nel servizio infermi è quella dei Volontari in Servizio Civile. Per moltissimi anni la Misericordia ha accolto i giovani che volevano effettuare il Servizio Civile a sostituzione di quello militare, facendo loro svolgere servizi di tipo ordinario e sociale. La Misericordia ha cercato di curare soprattutto la crescita umana e cristiana di questi giovani, che in linea di massima sono usciti da questa esperienza maggiormente arricchiti. Come abbiamo detto in questi ultimi anni il Servizio Infermi si è sviluppato soprattutto nell’ambito sociale. Il progressivo invecchiamento della popolazione porta infatti, ad una richiesta sempre maggiore, sia quantitativamente sia qualitativamente, di servizi sociali. Contemporaneamente l’introduzione del 118 ha portato ad una sistematica riprogrammazione dei servizi, mantenendo cioè per lo più stabile la richiesta di servizio sanitario. Il 118, in Italia in generale, ed a Pistoia in particolare, ha completamente rivoluzionato il mondo del Pronto Soccorso portando dei benefici che sono oggettivamente riscontrabili. L’introduzione del 118 a Pistoia è avvenuta nel 1995 ed è stata una delle prime esperienze italiane. Già nel 1993 però il coordinamento provinciale delle Misericordie, aveva costituito l’associazione “Pistoia Soccorso”, con l’intento di coordinare l’assistenza sanitaria ordinaria e di emergenza a livello provinciale, grazie alla creazione di una centrale unica satellitare che rispondeva al numero unico 3636. Il 118 è nato dall’esigenza, da parte dei volontari della Misericordia e di altre Associazioni simili, di coordinare personalmente il Primo Soccorso: è stato fin dall’inizio un progetto non lasciato al caso, ma studiato nei minimi dettagli, organizzato in collaborazione con l’ASL, che ha potuto utilizzare le strutture e tecnologie già esistenti e messe a disposizione dalle Misericordie. Per la prima volta Ente Pubblico e Associazioni di Volontariato hanno collaborato e collaborano ad uno stesso livello: le Associazioni di Volontariato contribuiscono con la loro esperienza secolare nel campo dell’assistenza, mentre l’Ente Pubblico organizza al meglio il progetto.